Un incontro che mi ha cambiato la vita

28.05.2017

Vorrei raccontare un pezzetto fondamentale della mia personale storia. Come ho già accennato, presentandomi nel blog, non è da molto che conosco i cavalli, più che altro è da poco che sono a stretto contatto con loro: appena tre anni e mezzo.

A farmi avvicinare a questi animali, per caso ma con insistenza, è stato il mio caro amico Roberto.

Da qualche tempo aveva iniziato a frequentare un maneggio dove spesso faceva passeggiate a cavallo, finché un giorno mi chiese se anche io volessi provare a montare un cavallo e mi disse che me ne sarei sicuramente innamorata. Lo feci attendere ed insistere per circa tre mesi prima di riuscire a portarmi con lui. Ero sinceramente terrorizzata da questi grandi animali e l'idea di salirci sopra mi spaventava davvero.

Oggi posso dire però che non lo ringrazierò mai abbastanza per questo, ha decisamente contribuito a cambiarmi la vita!

Era un periodo della mia vita, diciamo, un po' difficile e questo mi ha fatto capire che le cose non capitano mai per caso e lo stesso vale per le persone che scegliamo di avere al nostro fianco durante la lunga strada che è la vita. Ho capito che non è mai troppo tardi per rincorrere un sogno o per sognare qualcosa per la prima volta, ve lo dice una ragazza a cui interessavano solo vestiti, discoteca ed uscite con gli amici. Il cambiamento che ho avuto, praticamente senza accorgermene, è stato una delle cose più belle della mia vita!

Quel giorno in cui finalmente entrai in quel maneggio per la prima volta iniziò a battermi davvero il cuore... Non so nemmeno come spiegarlo, era un misto tra ansia, felicità, paura ma allo stesso tempo si accostava a me una certa determinazione.

Montai in campo una cavallina di nome Daisy. tranquilla e per mia fortuna non molto alta (lo consideravo un bene in quanto mi sembrava di non essere troppo lontana da terra visto che la paura di cadere mi era sempre accanto!). Credo fermamente che la paura di cadere sia tipica delle prime volte. Dopo circa mezz'oretta di giri in campo, il tempo necessario per capire come guidare il cavallo, finalmente uscimmo in passeggiata.

L'accompagnatore era molto attento e spiegava come comportarsi per avere un'ottima esperienza, per cui andò tutto liscio. Mi divertii molto, nonostante le varie paure che mi hanno accompagnata con Daisy per tutto il giro, fino al ritorno.

Al rientro, smontata da cavallo, Roberto mi fece fare una sorta di tour all'interno del maneggio, mi fece vedere i cavalli, la clubhouse, ecc.

Per me era un mondo completamente nuovo; non lo conoscevo nemmeno un po' eppure già lo amavo. Dentro di me si scatenò qualcosa, non saprei spiegarlo a parole. Il picco della mia emozione mi ha portata dritta verso un solo box su circa ottanta ed è proprio lì dentro che si nascondeva la "perla" nera che mi avrebbe cambiato la vita. Il box sembrava vuoto, mi avvicinai e scorsi, all'interno, un cavallo colore della pece, sdraiato a terra; sul box vi era una targhetta che riportava il nome "Diablo" e pensai che non si sarebbe potuto chiamare diversamente. Ne rimasi davvero colpita. Non avevo mai visto un animale di quella bellezza; il mantello nero lucido, gli occhi profondi, una forma perfetta, insomma lo ritenevo perfetto in tutto e per tutto.

Si avvicinò l'accompagnatore, che era anche il titolare del maneggio, e non potei fare a meno di chiedere di chi fosse quel cavallo. Mi rispose: << E' mio ed è in vendita se vuoi!>>. Qui ho pensato che qualcosa di magico, energetico doveva avermi attirata proprio a lui quel giorno, non parlo di destino perché non ci credo affatto, parlo di forze di energia ma anche di ciò che ci creiamo noi stessi con le nostre scelte mai casuali. Sapevo già nel mio cuore che sarebbe diventato parte di me prima o poi.

Quando tornai dalle vacanze estive, a settembre, lo comprai.

Non sapevo nemmeno quanti anni avesse, non l'avevo nemmeno mai montato, non sapevo se dava di matto e di solito per una principiante mai salita a cavallo come me era un grande rischio comprare un cavallo d'istinto. Così il ragazzo mi disse almeno di provarlo una volta prima di decidere e cosi feci. Ovviamente questo non fece che rafforzare quella sottile energia che ormai ci aveva fatti unire.

E' proprio con Diablo che la mia vita prese tutta un'altra piega. Quasi ogni giorno, dopo il lavoro, andavo in maneggio per mettermi completamente in gioco. Imparai a posizionare sottosella, sella e imboccatura, che per me erano "arabo". Diablo mi buttò letteralmente a terra per ben tre volte quando provai a mettergli l'imboccatura; dovevo andare verso di lui più sicura di me stessa ma ogni mio gesto mi tradiva e lui mi faceva vedere il suo caratterino. Piano piano ho capito cosa dovevo modificare di me, non di lui. In più il sabato sera le mie serate erano più tranquille perché la domenica mattina volevo essere mattiniera, in maneggio spesso si organizzavano giornate intere con pranzo a cavallo e non ne volevo perdere una.


Comunque ho dovuto sudare, imparare ma soprattutto ciò che ho fatto con grande umiltà è stato aprire la mente e lavorare su me stessa. Non è semplice imparare a fare qualcosa di cui praticamente non se n'è mai saputo nulla, soprattutto quando devi prestare la tua attenzione a qualcosa che si muove, respira, pensa e vive sotto di te. Devi cercare di avere fiducia in questo essere potente, muscoloso e pesante per lasciarti andare completamente.

Io, io che mi arrendevo davanti ad ogni difficoltà, con l'aiuto prezioso di Diablo, ho completamente cambiato atteggiamento. Ho versato lacrime e sono arrivata al punto di volerlo dare via perché mi rendevo conto di non essere in grado di gestirlo, mi sono sentita spesso un'incapace. Davanti a tutto questo però ho reagito, non ho mai mollato alla fine; qualcosa di forte era scattato in me come una molla, avevo trovato e accolto una meravigliosa passione. Non mi era mai successo prima.

Dopo molte difficoltà, Diablo è ancora con me e ha raggiunto i 25 anni.

Nonostante l'età è un cavallo molto attivo, è in buonissima salute, è in piena forma fisica ed è un bel "peperino", si fa rispettare. Abbiamo condiviso molte avventure, meravigliosi trekking, abbiamo raggiunto insieme luoghi magnifici e lo facciamo ancora oggi, ma qui vicino a casa dove ovviamente i luoghi da scoprire non mancano.


Voglio ringraziare in modo particolare il mio grande amico Roberto per avere insistito cosi tanto con me nonostante i miei continui rifiuti.

I sogni ce li creiamo o qualcuno li crea per noi a volte, sono solo lì che ci aspettano perché ogni cosa ha il suo tempo. A volte se non siamo noi a cercare qualcosa è quel qualcosa, che compiendo giri immensi, ci si presenta davanti. Bisogna cercare talvolta di seguire l'istinto, è una delle cose meravigliose che ci accomuna al sincero mondo animale.



Sulla sua schiena imparavo

Ogni giorno era più complicato

Ed ogni volta qualcosa sbagliavo

E venivo rimproverata con tono accentuato

Soffrivo, piangevo, mi arrabbiavo

Ogni volta non riuscivo a gestirlo

E uscendo dal campo mi voltavo

Dopotutto dovevo trovare il coraggio, sentirlo.

Non volevo mollare per nessuna ragione

Volevo apprendere e riuscire a correre.

La forza, la calma e la volontà erano la soluzione.

Cosi qualche cambiamento iniziavo a scorgere

Finalmente mi godevo la corsa

Senza pensieri, nella valle, galoppavo

Neanche mi accorgevo che un'ora era trascorsa

Allora mi fermavo, respiravo ed il panorama ammiravo.

Cosi mi hai messo le ali per la prima volta

Una sensazione che ora posso provare ogni giorno

Non ho mollato stavolta

Com'ero solita fare, andata e ritorno

La paura mi assaliva per ogni cosa

Mi hai dato la forza per superare gli ostacoli

Mi hai insegnato ad essere coraggiosa

Ma soprattutto ora so che esistono i miracoli.

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